Un animale bellissimo gettato in un angolo. Era come se non fosse vivo». Così Jan Creamer, presidente di Animal Defenders International (Adi), descriveva la situazione in cui aveva trovato Mustafà, un esemplare femmina di puma liberato dalla prigionia di un circo peruviano.
Comprata sul mercato illegale degli animali esotici quando era ancora una cucciola, Mustafà ha trascorso tutta la sua vita incatenata sul cassone aperto di un camioncino, insieme ad attrezzi e ferri arrugginiti. Gli unici momenti in cui poteva lasciare la sua “prigione” erano quelli degli spettacoli circensi che andavano in scena da un villaggio all’altro.
Nel marzo scorso, forte di una legge che vieta in Perù l’utilizzo degli animali selvatici e dopo una trattativa durata otto ore, l’Adi è riuscita a strapparla ai suoi carcerieri. I problemi di Mustafà non erano sul suo corpo, sebbene fosse sottopeso e con i segni lasciati dalle catene. A essere ferito era il suo spirito: il felino era molto nervoso, timoroso delle persone.
VIDEO: DALLA LIBERAZIONE
«Mufasa è stata strappata dal loro ambiente naturale e ha subito la peggiore vita possibile - ha detto Creamer -. È qualcosa di magico vederla muoversi in mezzo agli alberi del suo pezzo di foresta protetta».
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