giovedì 30 giugno 2016

Se adotti un cane non paghi le tasse comunali/LEGGI




Ci sono comuni che stanno aderendo a questa iniziativa e altri che già lo fanno. Chi adotta un cane dal canile municipale avrà uno sconto – parziale o totale – sulle imposte comunali, Tasi e Tares. Indipendentemente dalle eventuali detrazioni fiscali per gli animali domestici

Succede per esempio a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone (e la notizia è riportata dal Messaggero Veneto): chi adotta un cane dal canile di Villotta di Chions non paga la Tasi per due anni, fino a un massimo di 300 euro.


«Con questa operazione vincono tutti – afferma l’assessore all’ambiente, Andrea Bruscia –: vince la famiglia che non pagherà la Tasi per due anni, vince l’amico a quattro zampe, che trova finalmente una famiglia che si occupa di lui, e vince la comunità, che risparmia il costo di gestione del cane in canile»

Ma non è l’unico caso, come riporta il Sole 24 Ore: a Francofonte (Siracusa) il bonus raggiunge i 450 euro e aSolarino, nella stessa provincia, arriva fino a 750 euro (e se si adottano due cani raddoppia, dividendosi su due immobili).


«All’inizio ne abbiamo parlato quasi per scherzo – dice il sindaco di Solarino, Sebastiano Scorpo. – Poi la cosa si è concretizzata, e in due settimane la delibera era pronta».

Quanto costa un cane in un canile? Dalle dichiarazioni degli intervistati siamo mediamente intorno ai 1500 euro l’anno, per un totale di 104mila ospiti su tutto il territorio nazionale (Dati Ministero della Salute).


«I Comuni hanno capito che per loro i cani sono un costo, e che se si vuol spingere ad adottarli un incentivo non fa male. Ovviamente servono controlli, per evitare che qualcuno aderisca solo per evadere le tasse» dice Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali.

In effetti la lista dei comuni che stanno adottando provvedimenti simili comincia ad allungarsi: a gennaio è stato deliberato uno sconto di 200 euro a Mascalucia (Catania) al grido di Più Fido Meno Tari (lo riporta il Messaggeroche cita anche i comuni di Diano San Pietro in LIguria, Guspini in Sardegna, Colleferro in Lazio e Roccaspide in Campania), e ancora Avellino (fino a 700 euro), Teramo, Bondeno (Ferrara) e Lecce (sconto di 300 euro per tutto il biennio 2014/2015, come riporta ForexInfo).

E non ci sono solo i cani, come racconta Italia Oggi:


A Fiumicino (Roma) sono andati oltre, superando ogni discriminazione di genere: pure chi adotta un gatto può limare del 50% la propria Tares.

A voler pensare male (come fa Oscar Grazioli su Il Giornale) c’è anche il risvolto opportunistico della medaglia: non è che una volta adottato il cane e ottenuto lo sconto sulle tasse, i soliti furbi abbandoneranno nuovamente il povero Fido? Le amministrazioni comunali promettono controlli rigorosi («Due volte l’anno i vigili vanno a controllare che l’animale sia dove deve essere e che stia bene» ha dichiarato il sindaco di Solarino) ma non si può negare il rischio che questi cani adottati finiscano nuovamente in una condizione di sofferenza se non di abbandono vero e proprio.

E c’è un altro aspetto ancora più importante da sottolineare: per adottare un animale dal canile non basta il gesto d’amore ma occorrono preparazione e attenzioni particolari, oltre all’aiuto di operatori professionali per facilitare il percorso di inserimento in famiglia del nuovo arrivato. Il pericolo infatti è che l’indubbio vantaggio fiscale spinga qualcuno ad agire con poca consapevolezza, con la conseguenza di restituire l’animale al canile dopo poco tempo ingenerando in lui traumi ancora maggiori.

Insomma, una delibera potenzialmente positiva per tutti (casse pubbliche, cani e proprietari) nasconde comunque dei contro da valutare attentamente, sia da parte delle amministrazioni comunali che da parte delle famiglie adottive.

Qui potete leggere come fare per ottenere la detrazione fiscale.


Lo sapevate che con la dichiarazione dei redditi è possibile detrarre dall’Irpef il 19% delle spese medico veterinarie sostenute per i nostri amici animali come cani, gatti ma anche pesci d’acquario, uccelli, criceti, roditori e rettili d’appartamento?

A specificare i modi e le aliquote di detrazione delle spese veterinarie per gli animali d’affezione ci ha pensato il sito Qui Finanza:


La detrazione compete entro un limite di spesa di 387,34 euro e con una franchigia di 129,11 euro: il limite è complessivo, a prescindere dal numero di animali posseduti, e comprende sia le prestazioni professionali del medico veterinario che la spesa per i medicinali (sia veterinari che quelli, eventualmente, a uso umano). Lo sconto massimo ottenibile è, quindi, di 49,06 euro, il 19% di 258,23 euro (la differenza tra spesa massima e franchigia).

In pratica, chi spende fino a 129,11 euro non recupera nulla: chi spende 330 euro può detrarre il 19% di 200,89 euro (330 meno 129,11), chi spende da 387,34 euro in su può detrarre sempre e comunque il 19% di 258,23 euro.

Bisogna tuttavia chiarire alcune cose: la detrazione è ammessa solo per le spese relative agli animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva, non per gli animali d’allevamento o destinati al consumo alimentare (per esempio galline) e ovviamente non per quelli detenuti illegalmente come gli animali esotici non autorizzati o addirittura utilizzati per attività illecite (come i cani da combattimento).

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